Ritagli di tempi è la raccolta di brani che hanno accompagnato la “vena creativa” dello strimpellatore dai primi passi, fino agli anni ’90. Considerando che la vita è fatta di esperienze, positive e negative, e che la musica che facciamo spesso le rappresenta, sia in forma autobiografica che attraverso quello che vediamo o leggiamo della vita degli altri, si può dire che tutti i brani sono piccole testimonianze. Ma per chi fa della musica il proprio hobby, non tutti i momenti della vita consentono questo “lusso”. Ci sono così alcuni periodi emotivamente più intensi, altri meno, periodi in cui la normale vita lavorativa assorbe completamente le energie, altri in cui, pur avendone possibilità, non scatta la voglia di suonare.
Questi brani sono soprattutto “memorie” di un tempo che fu.
E sono solo una parte, perché allora, soprattutto all’inizio, non c’erano molti mezzi a disposizione di un dilettante per consolidare un’idea musicale, alcune cose sono andate perse e alcune di queste riproduzioni sono anche difettose. Ma vengono comunque proposte, così come sono, senza pretese.
Non è il caso di entrare nel merito di certi “momenti” che appartengono a noi soli, così si citano solo tre brani, realizzati in “ritagli di tempi” diversi di questo lungo periodo.
“Soldato Joe” è stato il primo brano composto, fra quelli che emergono dai ricordi. Era suonato con chitarra ed aveva un testo, che si rifaceva naturalmente alla guerra del Vietnam. Era la seconda metà degli anni ’60, l’amico Alberto lo ascoltò per primo (e unico…), con lui lo strimpellatore condivise gli anni della tarda adolescenza (sport, sigarette, balere, uscite con ragazze…). Alberto purtroppo non c’è più, a lui è dedicata questa piccola clip di tastiera/piano, ricostruita sulla memoria del brano di quel tempo.
A distanza di molto tempo (fine anni ’80), “Cece” racconta dell’allenatore di un giovanissimo portiere di calcio.
“Pressing”, l’ultimo del periodo, è stato realizzato ispirandosi ad una lista elettorale locale (anni ’90), ed è caratterizzato da uno spropositato uso di tastiera/synth/eco.
Attraverso l’ascolto dei brani, si evidenzia il tentativo di passaggio da una tecnica ad un’altra, da uno stile ad un altro, talvolta giustificato anche dall’evolversi degli strumenti a disposizione. Molti brani sono stati registrati da microfono, con una semplice chitarra acustica (a volte sovrincisa) e voce (a volte doppiata), su un registratore analogico 4 piste a nastro, il mitico Uher Royal De Luxe, di fabbricazione tedesca (questo).